ASVIS DETTA I PUNTI DELL’AGENDA 2030 PER USCIRE DALLA CRISI

ASVIS DETTA I PUNTI DELL’AGENDA 2030 PER USCIRE DALLA CRISI

Anche noi di SAPI abbiamo risposto alla loro call per testimoniare il nostro impegno per la sostenibilità. E oggi vogliamo condividere anche l’ultimo Rapporto di ASviS su “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile”, il documento in cui ogni anno vengono valutati i risultati del nostro Paese nell’ambito dei 17 SDGs dell’Agenda 2030 dell’Onu e che quest’anno ha cercato anche di misurare l’impatto della crisi sanitaria. Quello che emerge è che la crisi sta rendendo più difficile il cammino verso la sostenibilità a livello mondiale. L’Italia si inserisce in questa tendenza segnando addirittura un peggioramento in nove obiettivi su diciassette, vanificando anche alcuni traguardi conseguiti nel biennio 2018-2019.

Gli indicatori compositi elaborati dall’ASviS mostrano infatti che tra il 2018 e il 2019 l’Italia è migliorata per quattro Obiettivi (povertà, condizione economica e occupazionale, economia circolare e istituzioni efficienti), è rimasta stabile per dieci (alimentazione, salute, istruzione, disuguaglianze di genere, sistemi igienico-sanitari, energia, disuguaglianze, cambiamento climatico, ecosistemi terrestri, partnership) ed è peggiorata per due (innovazione e città). I dati provvisori disponibili per il 2020 raccontano invece un arretramento per nove Obiettivi (i numeri 1, 2, 3, 4, 5, 8, 9, 10, 17), un miglioramento per tre (i numeri 12, 13,16), mentre per i cinque rimanenti non è stato possibile valutare l’effetto della crisi.

Nello specifico il nostro Paese sta peggiorando in quasi tutti gli obiettivi che rientrano nella dimensione della sostenibilità sociale, ovvero povertà, alimentazione, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, innovazione, disuguaglianze, partnership, mentre migliorano i dati relativi all’economia circolare, la qualità dell’aria e i reati.

Se il momento più acuto della crisi pandemica ha indotto una risposta soprattutto di protezione del sistema socio-economico esistente, anche per ridurne gli effetti più immediati, resta il fatto che da questa crisi si può uscire soltanto favorendo la trasformazione del modello produttivo e interpretando la collaborazione con l’Europa, grazie alle risorse del Next Generation Eu, in una chiave di opportunità per la transizione ecologica e sostenibile, che sono istanze emergenti anche nella parte più innovativa del mondo imprenditoriale e della finanza.

 

Noi ci siamo e ci crediamo.

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